Blue Öyster Cult
45Th Anniversary - Live In London - STREAMING 

2020, Frontiers Music
Hard Rock

C'era una volta una hard rock band seminale per tutto il genere metal a venire che, per la maledizione di un crudele stregone, fu condannata a influenzare decine di band scomparendo poco a poco dal panorama musicale. Con questo nutrito live celebrativo dei 45 anni dalla pubblicazione del loro esordio eponimo, rispolvera gli antichi fasti: in piedi o in ginocchio, ecco a voi i Blue Oyster Cult.
Recensione di Matteo Poli - Pubblicata in data: 14/08/20

Era il 1972 e la religione ufficiale dell'Occidente libero era il rock'n'roll. All'incauto rocker che deluso dalla musica allora circolante cercasse nuovi stimoli alle orecchie annoiate, poteva capitare di imbattersi in un vinile dalla cover bicroma e geometrizzante, con la metà inferiore occupata da un globo spaziale suddiviso in una teoria di stanze chiuse, tutte identiche, su cui l'occhio scivola all'infinito verso il punto di fuga centrale che esibisce un misterioso simbolo esoterico, una croce col braccio inferiore circonflesso. Sopra il globo, le stelle e il buio vuoto spaziale.


Così esordisce una delle band statunitensi più influenti e meno fortunate della storia: i Blue Oyster Cult, il cui ultimo "45Th Anniversary - Live In London" costituisce un'ottima occasione per rispolverare una band talmente importante per la galassia hard & heavy che la formula "heavy metal" deriva direttamente dal testo di un loro brano ("ME 262", nel capolavoro "Secret Treaties" del 1974). Poco conosciuti agli esordi, come spesso accade raggiungono il massimo della notorietà in coincidenza con la svolta commerciale di "Mirrors" del 1979, dominano le classifiche nei primi '80 e finiscono per scomparire alla fine del decennio. La reunion dei 2000, sebbene pregevole, aggiunge poco a quanto la band ha saputo produrre nella prima metà dei '70 e continuano a splendere dei bagliori del passato.
"Blue Oyster Cult", album eponimo d'esordio, è una scheggia impazzita nel panorama discografico di allora: heavy ma anche lirico, troppo eccentrici e criptici i testi, un po' prog ma non troppo, psichedelico ma anche inquietante, pieno di germi di cose a venire; il sound della band era e rimarrà (almeno sino a "Spectres" del 1977) di difficile classificazione.
A 45 anni di distanza, i BOC celebrano il compleanno con un sontuoso doppio live che lo ripercorre traccia per traccia e che fotografa la loro apparizione a Londra all'O2 INDIGO e Stone Free Festival il 17 giugno 2017.


Certo, oggi forse è difficile - con l'orecchio ormai avvezzo a ben altre durezze e sperimentazioni - percepire nelle prime 10 tracce dell'album l'effetto che quel sound fece allora; il tempo ha lasciato i suoi segni: della line-up originale restano solo i due pilastri: Donald "Buck Dharma" Roeser alla lead guitar e il frontman Eric Bloom. Ciononostante, si ascoltano qui con la lacrimuccia pendula classici inossidabili come "Cities On Flame With R.nR.", "Before The Kiss, A Redcap" e "Stairway To The Stars". Negli encore troviamo un manipolo di classici: l'inevitabile "(Don't Fear) The Reaper" - a tutt'oggi il loro brano più celebre e citato -, "Godzilla", "Hot Rails To Hell" e la meno celebre "Tattoo Vampire". Doveroso ascolto per chi li ha amati, ottima occasione di fare la loro conoscenza per tutti gli altri.





01. Transmaniacon MC
02. I'm On The Lamb, But I Ain't No Sheep
03. Then Came The Last Days Of May
04. Stairway To The Stars
05. Before The Kiss, A Redcap
06. Screams
07. She's As Beautiful As A Foot
08. Cities On Flame With Rock And Roll
09. Workshop Of The Telescopes
10. Redeemed
11. Buck's Boogie
12. Godzilla
13. (Don't Fear) The Reaper
14. Tattoo Vampire
15. Hot Rails To Hell

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